Latins of Cyprus_IT

I CATTOLICI DI RITO LATINO DI CIPRO 10 Anche se la maggior parte dei fedeli cattolici non c’era più, i francescani sono riusciti a fare ritorno nell’isola e a fondare nel 1596 a Nicosia il convento della Santa Croce e a Larnaca quello di Nostra Signora delle Grazie. Questi conventi erano usati anche per ospitare mercanti europei, marinai e pellegrini. Allo stesso tempo, agli inizi del XVII secolo, iniziava a formarsi timidamente una piccola comunità di rito latino, inizialmente composta da veneziani, poiché nel 1573 la Serenissima Repubblica aveva stipulato un trattato di pace con gli ottomani. All’aumento della popolazione di cattolici laici a Larnaca ha contribuito anche la presenza di consolati, che offrivano agli europei residenti protezione e opportunità d’impiego. In seguito e nel corso del XVII secolo, la comunità cattolica è stata rafforzata dalla presenza di frati cappuccini, da cattolici armeni e da cattolici di rito greco (uniati). Nel 1646 i francescani hanno fondato il convento della Santa Croce, con annessa la scuola Terra Santa, l’istituto più antico di Cipro, in funzione fino a oggi. In questa scuola hanno studiato migliaia di allievi provenienti da tutte le comunità dell’isola, nonché non ciprioti ospitati come interni nel collegio. A partire dal XVIII secolo e in particolare nel XIX, la popolazione cattolica crebbe grazie all’arrivo di europei proprietari terrieri, medici, diplomatici, mercanti e banchieri, residenti di preferenza nel quartiere franco di Larnaca. I nuovi arrivati provenivano dalla Francia, dall’Italia, dalla Spagna, dall’Austria, da Malta e dalla Dalmazia, mentre alcuni di loro erano levantini. Nel 1844 si stabilirono a Larnaca le monache dell’appena costituito Ordine di San Giuseppe dell’Apparizione, che hanno fondato un loro convento, in cui ebbe sede il primo ospedale e la prima farmacia di Cipro. Hanno anche fondato la Scuola di San Giuseppe, la prima scuola femminile dell’isola, dove, durante i suoi 145 anni di vita, sono state accolte e ● Cartolina postale con l’immagine della cattedrale di Santa Sofia a Nicosia, trasformata dagli ottomani nella moschea Selimiye.

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