Cyprus at a Glance_IT

Invasione militare e occupazione turca Il 15 luglio 1974 il regime militare allora al governo in Grecia ha organizzato, in complicità con suoi collaboratori greco-ciprioti nell’isola, un colpo di Stato per rovesciare il governo democraticamente eletto di Cipro. Il 20 luglio, con il pretesto del colpo di Stato, la Turchia invase Cipro – in violazione di tutte le fondamentali regole internazionali sancite dai trattati di cui era firmataria- sostenendo di voler restaurare l’ordine costituzionale. Ha invece occupato il 36,2% del territorio sovrano della Repubblica di Cipro, in violazione della Carta delle Nazioni Unite e dei principi fondamentali della legalità internazionale. L’aggressione militare della Turchia contro Cipro continua da più di quattro decenni in spregio delle risoluzioni dell’ONU che esigono il ritiro di tutte le forze militari straniere da Cipro. L’invasione e l’occupazione ebbero conseguenze tragiche. Migliaia furono i morti, mentre circa 180.000 greco- ciprioti residenti al nord, più di un terzo della popolazione, furono espulsi dalle loro abitazioni. Altri 20.000, rimasti bloccati nella zona occupata, furono gradualmente forzati, con l’intimidazione e con la privazione dei loro fondamentali diritti umani, ad abbandonare le loro case ed a trovare rifugio nella zona sotto il controllo del governo. Oggi ci sono circa 440 persone, per lo più anziani, che vivono nelle enclaves del nord. Anche i turco-ciprioti furono costretti a spostarsi nei territori occupati, in applicazione della politica di segregazione etnica perseguita dalla Turchia. Sin dall’epoca dell’invasione circa 1.400 greco- ciprioti, sia civili che militari, risultarono dispersi. Molti di loro erano stati fatti prigionieri dai turchi e furono visti da testimoni mentre erano rinchiusi in varie prigioni in Turchia e nei territori occupati prima della loro scomparsa. La sorte della maggior parte di loro continua a rimanere ignota perché la Turchia si rifiuta di cooperare per risolvere questa questione di natura umanitaria. Inoltre, la politica di trasferire coloni dalla Turchia nei territori occupati ha modificato l’equilibrio demografico dell’isola al punto che ora questi coloni stabilitisi illegalmente (più di 160.000 persone) sono più numerosi dei turco- ciprioti (90.600) in rapporto di quasi due a uno. Questo fatto ha ovviamente prodotto evidenti e significativi problemi di carattere sociale e politico agli stessi turco- ciprioti, che hanno espresso ripetutamente la loro contrarietà per l’afflusso 18

RkJQdWJsaXNoZXIy MzU4MTg0