coinvolgimento preminente dell'UE al più alto livello, sempre nel quadro dei buoni uffici del Segretario Generale delle Nazioni Unite. Dal podio ufficiale della Camera dei Rappresentanti, oggi mi rivolgo anche ai nostri compatrioti turco-ciprioti per trasmettere loro il messaggio che la soluzione che stiamo cercando servirà gli interessi di tutti i ciprioti, perché la sicurezza e la prosperità di tutti noi sono intrecciate e interdipendenti, in modo da poter vivere in pace nella nostra patria comune senza filo spinato ed esercito di occupazione, senza garanzie straniere. Solo così potremo assicurare il futuro dei nostri figli senza costruire sulla sabbia. Con la soluzione del problema cipriota, la Repubblica di Cipro si evolverà per diventare la nostra casa comune all'interno della grande famiglia europea. Questa è la soluzione che immaginiamo. Mi rivolgo anche ai nostri rifugiati, ai nostri cittadini nelle enclaves, alle nostre vittime, ai parenti dei nostri dispersi, a tutti coloro che soffrono a causa dei traumi dell'invasione e dell'occupazione in corso, assicurando loro che rimangono in prima linea nei nostri sforzi per porre fine all'occupazione e riunire la nostra patria. Naturalmente, non potevo non rivolgermi ai rappresentanti dei tre gruppi religiosi presenti per inviare un messaggio di rispetto e di apprezzamento ai nostri compatrioti, maroniti, armeni e latini, le cui preoccupazioni ed aspirazioni sono anche nostre. Infine, vorrei fare una particolare menzione ai nostri espatriati, alla nostra diaspora, con cui ho avuto la fortuna di lavorare, assicurando loro il mio sincero desiderio di rafforzare ulteriormente i nostri legami.” La Questione di Cipro| Una breve introduzione 8
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