La Questione di Cipro

La Questione di Cipro| Una breve introduzione 6 Oramai non è più possibile che la violenza e l'ingiustizia soffochino un intero popolo in segreto, senza protestare. A quanto pare, questo mondo che credevamo marcio, ha ancora delle anime che osano alzare la testa contro l'ipocrisia, l'ingiustizia, l'arroganza.... È un momento critico. Dalla risposta alla questione cipriota dipende la salvezza morale del mondo intero. E da questa salvezza morale è sempre dipesa la salvezza politica, sociale e culturale del mondo. Cipro non è più un caso particolare, una semplice isola sulla punta estrema del Mediterraneo. Sta diventando il centro segnato dal destino, dove si gioca il valore morale dell'uomo contemporaneo. […] C'è una legge mistica in questo mondo (perché se non ci fosse, questo mondo sarebbe stato distrutto migliaia di anni fa), una legge dura e inviolabile: all'inizio il male trionfa sempre ma alla fine viene sempre sconfitto. […] Per noi questo è un buon momento per dimenticare le nostre passioni e le nostre piccole preoccupazioni; per ognuno di noi, con i propri doni divini, per seguire il cammino della libertà in tutta la terra di Cipro. E dobbiamo condividere il suo dolore, il suo turbamento, il suo pericolo, nella misura in cui ne siamo capaci, e sicuramente in seguito (perché questa è la legge, abbiamo detto) anche la sua grande gioia.” Nikos Kazantzakis, "The Angels of Cyprus", apparso come un Epilogo nel suo libro England: A Travel Journal (New York: Simon e Shuster, 1965) La divisione politico-demografica de facto imposta a Cipro dal 1974 minaccia pertanto non solo l'unità e l'integrità di uno Stato-nazione moderno, ma anche la millenaria integrità e la continuità culturale dell'isola, che è stata il crocevia delle civiltà del Mediterraneo Orientale.” Michael Jansen, "Cyprus: The Loss of a Cultural Heritage", (Modern Greek Studies Yearbook, 2 (1986): 314-323). “ “

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