La Questione di Cipro

La Turchia ha respinto immediatamente il rapporto e i suoi suggerimenti e ha dichiarato che avrebbe ignorato il mediatore dell’ONU. La mediazione dell’ONU ha avuto così fine e da allora il suo coinvolgimento al processo di pace di Cipro ha assunto la forma della missione di buoni uffici del Segretario Generale. Il Segretario Generale dell'ONU, nel suo Rapporto S/6426 del 10 giugno 1965, ha descritto la politica della Turchia in quel periodo secondo quanto segue: “I leader turco-ciprioti hanno aderito a una posizione rigida contro qualsiasi misura che possa comportare la convivenza e il lavoro dei membri delle due comunità o che possa mettere i turcociprioti in situazioni in cui dovrebbero riconoscere l'autorità degli agenti governativi. In effetti, poiché la leadership turco-cipriota è si impegnata nella separazione fisica e geografica delle comunità come obiettivo politico, non è probabile che incoraggi attività da parte dei turcociprioti che possano essere interpretate come dimostrazione di meriti di una politica alternativa. Il risultato è stato una politica apparentemente deliberata di auto-segregazione da parte dei turco-ciprioti”. Il governo di Cipro ha preso una serie di misure per far tornare la normalità sull’isola. Queste misure hanno avuto l’effetto di porre fine alle violenze tra le comunità ed a far diminuire sensibilmente la tensione tra le due comunità. Il governo ha anche offerto incentivi economici ai turco-ciprioti costretti dai loro leader a stabilirsi in enclaves turche, in modo che potessero tornare alle loro case. La parte turca non solo non ha corrisposto ma ha mantenuto le barricate in modo da tenere lontani i greco-ciprioti dalle enclaves turche. Nel 1968, il governo ha avviato dei colloqui con la leadership turco-cipriota sotto l’egida delle Nazioni Unite allo scopo di raggiungere per via negoziale un accordo per un sistema costituzionale più funzionale. Questi colloqui avevano segnato un considerevole progresso e, secondo alcuni rapporti, erano in procinto di concludersi positivamente quando sono stati interrotti dai tragici avvenimenti del 1974. L'invasione e l'occupazione militare turca5 Il colpo di Stato messo in atto dalla giunta di Atene contro il governo eletto del presidente Makarios il 15 luglio 1974 servì alla Turchia come pretesto per imporre i suoi piani di divisione contro Cipro. Il 20 luglio 1974, la Turchia invase Cipro, violando tutte le norme del diritto internazionale, compresa la Carta delle Nazioni Unite. L'invasione illegale della Turchia si svolse in due fasi. Durante la seconda fase, la Turchia prese sotto il suo controllo la città di Famagosta e La Questione di Cipro| Una breve introduzione 34 5 Vedi l'Appendice 3.

RkJQdWJsaXNoZXIy MzU4MTg0