La Questione di Cipro

In seguito al cambio di leadership della comunità turco-cipriota nel dicembre 2020, il Rappresentate Speciale delle Nazioni Unite per Cipro ha tenuto una serie di incontri con i rappresentanti delle due comunità cipriote. Per la prima volta in quasi quattro anni, nell'aprile 2021 si sono svolti a Ginevra nuovi colloqui informali sul futuro dell'isola di Cipro tra le due comunità cipriote e le tre Potenze garanti dell'isola, il Regno Unito, la Turchia e la Grecia. L'incontro informale non ha aperto la strada alla ripresa dei negoziati formali. Il Consiglio Europeo del giugno 2021 ha deplorato questo sviluppo. La Turchia ha continuato a contestare lo status della città recintata di Varosha. Diversi rappresentanti del governo turco, tra cui il Presidente e il Vice Presidente, hanno visitato Varosha, promettendo sostegno finanziario per lo sviluppo della zona. Nel dicembre 2020 il Consiglio Europeo ha ribadito le sue conclusioni dell'ottobre 2020, condannando i passi unilaterali della Turchia a Varosha e chiedendo il pieno rispetto delle risoluzioni 550 e 789 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il 27 luglio 2021, l'Alto Rappresentante ha condannato con forza, a nome dell'UE, i passi unilaterali della Turchia e le dichiarazioni inaccettabili fatte dal Presidente della Turchia e dal Leader della comunità turco-cipriota il 20 luglio 2021 sull'ulteriore riapertura della città recintata di Varosha. L'Alto Rappresentante ha inoltre accolto con favore la dichiarazione fatta dal Presidente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a nome del Consiglio il 23 luglio 2021. Secondo quanto è stato sottolineato nel quadro negoziale e nelle dichiarazioni del Consiglio, la Turchia dovrebbe sostenere attivamente i negoziati per una soluzione equa, complessiva e fattibile della questione di Cipro nell'ambito delle Nazioni Unite, in conformità con le pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e in linea con i principi su cui si fonda l'UE e con l'acquis dell'UE. È importante che la Turchia ribadisca il suo obbligo e il suo impegno produttivo nei confronti dei colloqui di risoluzione della questione di Cipro condotti dalle Nazioni Unite, in linea con le pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, anche per quanto riguarda gli aspetti esterni. Non dovrebbero essere intraprese delle azioni unilaterali che potrebbero accrescere le tensioni sull'isola e minare il ritorno ai colloqui. Per quanto riguarda Varosha, la Turchia deve immediatamente revocare le azioni unilaterali annunciate il 20 luglio 2021 e tutti i passi compiuti su Varosha dall'ottobre 2020 che sono contrari alle pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La Turchia continua a rifiutarsi di riconoscere la Repubblica di Cipro. Nonostante i ripetuti appelli del Consiglio di Sicurezza e della Commissione Europea, la Turchia non ha ancora soddisfatto gli obblighi previsti dalla Dichiarazione della Comunità Europea e dei suoi Stati membri del 21 settembre 2005 e dalle conclusioni del Consiglio, comprese quelle del dicembre 2006 e del dicembre 2015. La Turchia non ha adempiuto all'obbligo di garantire La Questione di Cipro| Una breve introduzione 29

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