Il cosiddetto isolamento dei turco-ciprioti 3 Dopo il rifiuto del Piano Annan, la Turchia ha lanciato una campagna di propaganda con lo slogan di "alleggerire", "eliminare" o "porre fine" al presunto "isolamento" dei turco-ciprioti e di colmare la "disparità economica" tra le due comunità dell'isola. Purtroppo, ciò ha portato a una diffusa disinformazione sulla situazione di Cipro e ad alcune proposte discutibili, concretamente volte a migliorare le condizioni economiche dei turco-ciprioti. La Turchia ha persino cercato di ingannare la comunità internazionale facendo credere che il governo di Cipro fosse in qualche modo responsabile della situazione dei turco-ciprioti. La Turchia ha utilizzato questo approccio per due motivi: distogliere l'attenzione, in vista delle sue aspirazioni all'UE, dall'aggressione militare in corso contro Cipro e potenziare il regime illegale nelle zone occupate dell'isola. In realtà, Ankara ha cercato di garantire al regime secessionista gli attributi economici di un'entità indipendente senza alcun riconoscimento internazionale formale. Questo permetterebbe al regime illegale di esistere senza alcun incentivo per una partecipazione costruttiva al processo di pace per la riunificazione dell'isola. Nel tentativo di ottenere il sostegno internazionale per la loro propaganda, i leader turchi hanno adottato, come argomento principale, lo slogan fuorviante di "porre fine all'isolamento economico" dei turco-ciprioti quando, in realtà, il loro obiettivo è sempre stato politico. Tuttavia, qualsiasi iniziativa che promuova il riconoscimento de facto del regime secessionista illegale sarebbe una diretta violazione del diritto internazionale e delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, in particolare le risoluzioni 541 (1983) e 550 (1984). Tali mosse indebolirebbero anche gli sforzi per la riunificazione del Paese, che è la posizione dichiarata dell'ONU, dell'UE, della comunità internazionale in generale e delle due comunità cipriote medesime. La situazione della comunità turco-cipriota è il risultato diretto dell'aggressione della Turchia, che mantiene Cipro, il suo popolo, le sue istituzioni e la sua economia divisi. È anche il risultato di politiche sbagliate da parte dei leader turco-ciprioti, che hanno costantemente promosso gli interessi della Turchia a spese della loro comunità e di Cipro nel suo complesso. Il cosiddetto "isolamento" dei turco-ciprioti è una ferita auto-inflitta. Non è certo il risultato di un'azione intrapresa dal governo di Cipro, che ha la sovranità su tutto il territorio dello Stato, comprese le zone occupate, e che rispetta l'obbligo di difendere i propri diritti sovrani e lo Stato di diritto. La Questione di Cipro| Una breve introduzione 20 3 Vedi Miltos Miltiadou, Toward a Unified Cyprus: The Myth of Turkish Cypriot “Isolation”, Quarta Edizione (Nicosia: Ufficio Stampa e Informazione, Repubblica di Cipro, 2010)
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